La gestione del colore ha lo scopo di garantire la precisione del colore nell’intero flusso di lavoro, dalla bozza iniziale fino al prodotto stampato finito. Per ottenere ciò è necessario mappare le caratteristiche cromatiche di ciascun dispositivo di input e output nello spazio colore Lab e memorizzare queste informazioni nei profili di colore. In questo modo sarà possibile simulare i colori finali della stampa in qualsiasi momento durante la produzione.
Il flusso di lavoro dal contratto alla stampa
Nella stampa in quadricromia, la carta viene stampata con i quattro colori di base ciano, magenta, giallo e nero – quindi rispetto alla mescolanza ideale di colore nel cubo, il nero ora entra in gioco come quarto colore. Tra l’idea e il materiale stampato finito ci sono molte fasi di produzione. Per un’alta affidabilità del colore è necessario decidere su un tipo generale di carta prima che inizi la produzione. Questo perché la definizione dei colori nella grafica, l’ottimizzazione delle scansioni nella riproduzione e la produzione di prove contrattuali sono sempre basate sulla carta della stampa finale. Nel contratto dunque è importante definire il tipo di carta e determinare lo standard di prova pertinente. In questo articolo usiamo il termine generale “patinata standard”.
Dopo che l’acquirente della stampa e il grafico hanno determinato il tipo di carta generale, il designer crea il layout e quindi il progetto grafico. Durante questo processo, egli si assicura che le immagini siano preparate per il tipo appropriato di carta e dispone una prova digitale contrattuale del documento finale.
A seconda dell’esperienza e delle attrezzature, il progettista eseguirà tutto questo da solo o in collaborazione con altri fornitori di servizi. Sebbene il processo possa sembrare semplice sulla carta, nella pratica può a volte essere complicato. Le fotocamere digitali, gli scanner, i monitor e le stampanti a getto d’inchiostro riproducono colori diversi da quelli in offset. La gestione del colore bilancia queste differenze con l’aiuto dei cosiddetti profili colore.
Profilazione di scanner e fotocamere digitali
Uno scanner è, fondamentalmente, una riproduzione tecnica dell’occhio umano. I filtri colore nello scanner rappresentano i tre tipi di recettore nell’occhio umano per i colori di base rosso, verde e blu. Tuttavia, vengono utilizzati filtri diversi a seconda del tipo di scanner. Esistono filtri che filtrano segmenti relativamente ristretti dello spettro e altri che tendono ad essere piuttosto ampi. Scanner diversi convertiranno la stessa immagine campione in valori RGB diversi.
Tali differenze possono essere corrette con un profilo dello scanner. Per profilare uno scanner sono necessari due elementi :
- Un target di riferimento con una selezione rappresentativa di colori;
- Un file di riferimento contenente tutti i valori cromatici del target di riferimento espressi come valori Lab.
Il target di riferimento viene scansionato per la profilazione. I valori RGB scansionati sono assegnato ai valori Lab corretti nel file di riferimento. Il risultato è il profilo dello scanner – in pratica una tabella che traduce i colori “visti” dallo scanner nei valori Lab corretti. Ogni scanner richiede il proprio profilo colore e spesso gli utenti creano profili scanner per ogni singolo dispositivo.
Fotocamere digitali
Solo in casi speciali vengono utilizzati profili individualizzati con le fotocamere digitali. Di norma, le fotocamere digitali offrono già immagini RGB ottimizzate per determinati standard (tuttavia ne esistono diversi). I profili standard più importanti vengono utilizzati nei programmi di elaborazione delle immagini per definire il cosiddetto spazio cromatico RGB. Le differenze tra i vari standard RGB saranno oggetto di un futuro articolo.
Profilatura monitor
Un classico display CRT combina i colori in modo additivo con i colori base rosso, verde e blu. La sua immagine è composta da righe verticali divise orizzontalmente in pixel. Ogni pixel in una riga comprende tre minuscoli fosfori per ciascuno dei colori di base. La luminosità di ciascun fosforo è controllata opportunamente da un raggio catodico. I colori si “mescolano” poi nei nostri occhi. I moderni monitor TFT/LED, tecnicamente parlando, funzionano in modo diverso, ma cercano comunque di emulare al meglio i colori dei monitor CRT.
Come molti avranno sperimentato, i monitor sono in grado di visualizzare colori più brillanti e più saturi di quanto permetta la stampa. Poiché nessun monitor è uguale a un altro, l’immagine verrà riprodotta in modo diverso su ciascuno di essi. Tali differenze possono essere corrette con un profilo del monitor.
Sono necessarie due cose per profilare un monitor:
- Un file di test contenente una selezione rappresentativa di tutti i colori RGB visualizzabili del monitor;
- Un dispositivo di misurazione del colore per misurare il display del monitor e convertire le misure in valori Lab.
Per il profiling, i campioni di colore nel file di riferimento vengono visualizzati uno dopo l’altro sul monitor. Il dispositivo di misurazione del colore analizza i loro spettri e converte i risultati nello spazio colore Lab. A ogni colore RGB nel file di prova viene assegnato un valore di colore Lab. Viceversa, a ogni valore Lab viene accoppiata la sua conversione RGB. Il risultato è un profilo del monitor – semplicemente una tabella che converte i colori RGB del monitor in valori Lab.
Diversamente dallo scanner, si deve prestare molta attenzione quando si utilizzano profili di monitor al fatto che contrasto, luminosità e luce ambientale non cambino.
Caratterizzazione e profilazione dei processi di stampa
Diversamente da scanner e monitor, la profilazione dei processi di stampa è molto più complessa. Questo è dovuto alla variabilità con cui il colore può essere reso sulla carta. In sostanza, i processi di stampa possono essere descritti dai seguenti parametri:
- tipo di processo di stampa;
- tipo di carta usata;
- inchiostri da stampa usati;
- “forza” della applicazione dell’inchiostro.
Ciò significa che non è possibile profilare una stampante o una macchina da stampa come un dispositivo individuale, ma solo un processo di stampa con tutti i suoi parametri. Se si utilizza una stampante per prove o una macchina da stampa con carte diverse, saranno necessari profili colore diversi. Dove sia possibile controllare la gamma di inchiostrazione (“forza” dell’inchiostratura), potrebbe essere anche necessario profilare il processo di stampa con diversi “profili” di inchiostratura.
Per creare un profilo, un foglio di prova digitale, con una selezione rappresentativa di colori, viene stampato in condizioni ristrette (carta, colore, applicazione inchiostro) e misurato con un dispositivo di misurazione del colore. I valori misurati e salvati costituiscono il cosiddetto “set di dati di caratterizzazione” (characterization data set).
Differenza tra caratterizzazione e profilazione
I dati di caratterizzazione sono semplicemente file di testo con delle tabelle in cui ogni valore CMYK del foglio di prova è stato messo in corrispondenza ad un valore Lab dal dispositivo di misurazione del colore.
Il profilo colore è poi calcolato da questi dati. I profili di colore per la stampa, in particolare, contengono, insieme alle tabelle dei colori, numerose altre informazioni essenziali per il suo funzionamento.
Profili standard per stampa offset
La pratica dimostra che la creazione e l’utilizzo di profili individualizzati per la stampa offset ha molti problemi. Per questo motivo, è considerevolmente più sicuro e più efficiente l’uso di profili standard. Le organizzazioni di settore, come ad esempio FOGRA e CGATS, forniscono i dati di caratterizzazione su Internet. Vi sono diversi insiemi di dati per diversi tipi di carta come, per esempio, patinata, patinata leggera o non patinata. Diverse organizzazioni e venditori come ad es. ECI, SWOP, GRACoL e Adobe, offrono profili basati su questi dati di caratterizzazione standard.
Profili standard per sistemi di prova
Una costante riproduzione dei colori è un fattore decisivo per i sistemi di prova. Pertanto, è necessario calibrarli regolarmente con uno spettrofotometro. Se un sistema di prova è calibrato per un determinato supporto di stampa, sarà possibile lavorare con il profilo standard fornito dal produttore di questo supporto. Ciò evita di dover creare un profilo individuale per ogni supporto di stampa utilizzato. Tuttavia, se viene utilizzata una carta di prova per il quale il produttore non fornisce un profilo, sarà necessario creare un profilo individuale.